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Catalogo delle cinquecentine conservate presso la Biblioteca della Accademia
Marchigiana di Scienze Lettere ed Arti

GIOVANNA PIRANI

Catalogo delle cinquecentine conservate presso la Biblioteca della Accademia
Marchigiana di Scienze Lettere ed Arti

PREMESSA METODOLOGICA

Il catalogo descrive 34 edizioni del secolo XVI, attualmente conservate presso la Biblioteca della
Accademia Marchigiana di Scienze Lettere ed Arti.
Le schede sono state ordinate alfabeticamente per nome d’autore e/o titolo. Per l’ordinamento di più schede
con medesima intestazione, si è seguita la successione alfabetica del titolo, considerando la prima parola
significativa di quest’ultimo.
Ogni scheda è contraddistinta da un numero progressivo, al quale si fa riferimento negli indici; a destra
dello stesso, è stata riportata l’attuale collocazione dell’esemplare nella Biblioteca.

1. Intestazione
Scelta e forma dell’intestazione hanno tenuto conto delle Regole italiane di catalogazione per autori (RICA)1. Nel lavoro sono state tenute presenti le intestazioni adottate dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), nel corso del censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo2.
2. Struttura della scheda
Le informazioni presenti nella scheda sono state suddivise in due sezioni: nella prima sono riportati i dati relativi alla edizione ed alla sua individuazione (dalla intestazione all’indicazione dei repertori). Nella seconda sono contenute le caratteristiche proprie dell’esemplare. Chiude la scheda l’indicazione dell’impronta. Nei casi di più opere rilegate in un solo volume, il fatto viene segnalato.
3. Descrizione bibliografica
La stesura della scheda ha scelto come standard descrittivo ISBD (A) nell’edizione del 19913. La descrizione è relativa, per quanto è possibile, alla copia perfetta. Laddove si siano dovuti descrivere esemplari mutili o imperfetti, ci si è basati, quando è stato possibile, sui dati di un esemplare completo registrati nei repertori bibliografici o nei cataloghi autorevoli. Le integrazioni effettuate sono state segnalate con relativa nota. Quando tali informazioni siano risultate mancanti, la descrizione rimane relativa ai soli dati desunti dall’esemplare, riportati secondo le modalità indicate da ISBD (A).
4. Punteggiatura e lingua della trascrizione
Si è scelto di utilizzare la punteggiatura convenzionale di ISBD (A). Abbreviazioni e forme contratte sono state sciolte, in tutti i casi possibili, entro parentesi quadre, tranne quelle costituite dal solo punto. Iniziali,  sigle e acronimi sono trascritti così come si presentano. Le varie tipologie del nesso “et” sono state rese con la forma “&”. Trascrivendo lettere maiuscole in minuscole, si è seguito l’ordinamento ortografico delle varie lingue. Per la trascrizione delle lettere U e V si sono seguiti i suggerimenti contenuti nel manuale redatto in occasione del censimento delle edizioni italiane del secolo XVI4. Per le interpolazioni, ci si è uniformati alle regole ortografiche tradizionali della lingua in oggetto.
5. Area del titolo e dell’indicazione di responsabilità
Laddove è risultato possibile, si è cercato di riportare i dati di quest’area cercando di essere il più possibile esaustivi.
6. Area dell’edizione
Date le obiettive difficoltà presenti nel libro antico, per quanto riguarda la certa identificazione dei dati che si riferiscono alla edizione, è stata fatta la scelta di registrare come tali solo quelli chiaramente identificativi di essa.
7. Area della pubblicazione, stampa, distribuzione, ecc.
Le informazioni relative ad ogni elemento dell’area sono riportate così come di presentano nella prescritta fonte informativa. Fa eccezione la data, registrata sempre in cifre arabe. Tra due parentesi tonde, dopo la data, sono segnalate altre informazioni significative ricavate dal colophon, oltre a quelle ricavate dalla fonte prescritta come prioritaria per la formulazione di pubblicazione. In caso di note tipografiche assenti o incomplete, le informazioni ricavate da fonti secondarie o esterne, o integrate per deduzione, sono state racchiuse tra due parentesi quadre.
8. Area della descrizione fisica
Sono state sempre conteggiate le carte bianche, segnalandole in nota. Le carte non numerate sono indicate entro parentesi quadre in cifre arabe. Il formato è determinato dal numero e dalle modalità di piegatura dei fogli utilizzati. Tra parentesi tonde, dopo l’indicazione del formato, sono state riportate in centimetri le dimensioni dell’esemplare, ricavate misurando per eccesso il dorso del volume, o dall’altezza del frontespizio, nel caso degli esemplari rilegati in miscellanea.
9. Descrizione di opere in più volumi
Si è adottata in questi casi la descrizione a due livelli. In quello superiore vengono riportati i dati relativi all’edizione nel suo complesso. In quello inferiore, viene descritto ogni singolo volume, identificato da un numero arabo entro parentesi quadre, quando l’indicazione del numero di volume non è presente nel testo. Nei casi di eventuali parti o volumi mancanti, se ne è data informazione in nota.
10. Area delle note
Si riporta come prima informazione la registrazione della segnatura. Per i caratteri speciali, si è scelto di segnalare con il carattere “+” e “*” tutte le possibili varianti di tale tipologia. Oltre alle carte, vengono segnalati anche gli eventuali versi delle stesse, bianchi. È stata sempre segnalata l’ integrazione della sequenza della segnatura con altre fonti. È stato dato ampio spazio alle segnalazioni del cosiddetto paratesto:  avvisi, indici, dedicatorie, ecc. Vengono anche segnalati l’eventuale presenza di registro e colophon. Dove è
presente, viene data segnalazione della marca, sulla base dei principali repertori di marche italiane e straniere. E’ data menzione anche della tipologia dei caratteri, indicati in ordine di preminenza nel testo, di iniziali xilografate e di eventuali errori di numerazione.
11. Repertorio
In quest’area si segnala, dove è possibile, l’esistenza dell’edizione descritta nei principali repertori, secondo il seguente ordine di preferenza: annali tipografici, cataloghi, repertori più autorevoli. Si è utilizzata anche la base dati in linea del Censimento delle edizioni italiane del XVI secolo.
12. Note sull’esemplare
Relative alle peculiarità materiali dell’esemplare, riportano come primo dato le segnalazioni di eventuali carenze della copia oggetto della descrizione (volumi o carte mancanti). Viene poi data una sintetica descrizione del supporto: legatura, dorso, capitelli, presenza o meno di maculature, risguardi, carte di guardia, ecc. Legature di particolare interesse sono state descritte più diffusamente. E’ stato dato ampio spazio, dove erano presenti, a note manoscritte e ad indicazioni di possesso, nonché alla segnalazione di ex libris. Nel caso di opere legate in uno stesso volume, la descrizione fisica viene riportata solo nella scheda relativa alla prima opera contenuta in esso.
13. Impronta
Chiude la scheda, la segnalazione dell’impronta, rilevata secondo le norme prescritte dal Censimento nazionale delle cinquecentine.

1. Regole italiane di catalogazione per autori. – Roma : ICCU, 1979.
2. Le edizioni italiane del XVI secolo : censimento nazionale. – Roma : ICCU, 1985-.
3. ISBD (A) : International standard bibliographic description for older monographic publications (Antiquarian) / recommended by the Project group on the International standard bibliographic description for older monographic publications (Antiquarian) ; approved by the Standing committees of the IFLA Section on rare books and manuscripts. – 2. rev. ed. – München [etc.] : Saur, 1991.
4. Censimento delle edizioni italiane del XVI secolo : manuale per la compilazione della scheda / Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. –
2. ed. riv. e corr. – Roma : ICCU, 1987.